lunedì 25 agosto 2008

-Che cosa è il Keirin?-

Keirin in giapponese significa, inseguimento, o più semplicemente gara di biciclette. Nato nel novembre 1948 nella città giapponese di Kokura. E' diventato nel tempo una vera e propria istituzione in giappone con 57 milioni di spettatori ogni anno.

 Il Keirin può essere tranquillamente paragonato alle corse dei cavalli o a quella dei levrieri qui in occidente. Le gare si svolgono ogni week-end sui 50 velodromi sparsi per tutto il giappone. Gli eventi prendono 4 giorni, e l'ingresso al velodromo è di soli 90 yen ( circa 0,50 €). Il programma generalmente prevede la partecipazione di 9 piloti che si danno battaglia per 11 gare. La nota curiosa è che la tipologia di spettatori sembrerebbe principalmente costituita da uomini anziani e di pochissime donne, e che l'attività principale sia quello dello scommettere. Infatti, esistono 7 diverse tipologie di scommesse, basate sulla combinazione dei piazzamenti dei primi due o tre corridori. Riuscire a indovinare il vincitore di una gara di Keirin è una cosa abbastanza complicata, in quanto lo scommettitore deve tener presente il background di ogni corridore, cominciando dal gruppo sanguigno, dal segno zodiacale, dalle dimensione delle gambe, dalla posizione di partenza questi sono solo alcuni degli aspetti. Poi tutte le altre informazioni possono essere acquisite attraverso gli appositi giornali distribuiti nel velodromo. Le gare vengono seguite da un grande numero di persone,  più sui grandi schermi che direttamente dagli spalti.

Una volta che i corridori sono usciti dal tunnel che porta sul tracciato di gara, pedalano lentamente fino a portarsi alla rispettive posizioni di partenza. L'abbigliamento dei piloti sono costituiti da tute molto colorate per favorirne il riconoscimento. Da gli anni novanta in poi le colorazioni sono state standardizzate: i numeri da 1 a 9 indossano rispettivamente i seguenti colori: bianco, nero, rosso, blu, verde, arancione, rosa e viola.

Le gare coprono la distanza di 2000 m, per un totale di 5 giri. La gara inizia lentamente dietro il pacemaker (la motoretta dietro la quale i corridori si allineano) che rientra dopo 3 giri. Il suono di una campana indica ai concorrenti che inizia la volata!. Gli ultimi due giri sono un duello corpo a corpo serratissimo per la vittoria, si raggiungono velocità stratosferiche , vicino ai 70 km/h!!. Sono tollerate una certa quantità di scorrettezze sopratutto quando si è in lotta per le prime posizioni. Non è inusuale assistere a delle cadute spettacolari!!

La pista è fatta di materiali speciali che permettono una grande scorrevolezza, ma al tempo stesso anche un grip eccellente sopratutto durante le gare con la pioggia. I corridori usano dei rivestimenti di plastica che si mettono sotto la tuta per proteggersi dagli incidenti e dalle cadute. Quasi tutte le gare finiscono al fotofinish e i vincitori passano alla batteria successiva il giorno dopo.

 Un corridore di Keirin professionista, corre in media 80-100 gare l'anno, e i premi per ogni evento possono raggiungere i 10.000 €. I più titolati riescono a guadagnare anche 1 milione di euro all'anno!. E' obbligatorio usare tutti gli stessi telai in acciaio (diversi nelle marche). Possono soltanto differenziarsi nella scelta dei rapporti. Il tutto, poi, deve essere omologato dalla Nihon Jitensha Shinkokai (NJS) pena l'impossibilità di partecipare al Keirin.
Prima di ogni gara tutte le biciclette vengono controllate dai "Kencha"  che sono degli ispettori preposti affinchè vengano rispettate le regole. Sono vietati: raggi piatti, ruote e telai in carbonio o alluminio. Il rispetto delle regole, ma sopratutto la loro chiarezza ha permesso di sviluppare un grande indotto manifatturiero e non solo intorno al Keirin.

In giappone si contano circa 4000 corridori che praticano la disciplina con una età media di 35 anni, nn sono rari i casi di atleti che corrono fino ai 50 anni. Il più vecchio corridore di Keirin è Uemura San che si è ritirato dall'attività  a 60 anni!. Nel 1968 la specialità è stata aperta anche alle donne, poi progressivamente ridotta fino a scomparire dovuta alle prestazioni minori ed allo scarso interesse rispetto ai corridori maschi.

Tutti i potenziali corridori di Keirin devono essere ammessi alla Japan Bicycle Racing School a  Shuzenji, situata nell'area di Izu. Questa scuola fondata nel 1968 è l'unica che rilascia l'attestato per poter partecipare alle gare di Keirin da professionisti. Solo il 10% dei richiedenti  in un età compresa tra i 18 e 22 anni può entrare nella scuola. Ogni aspirante viene,  sottoposto a 15 ore al giorno di regime formativo. La durata del corso è di 10 mesi  alla fine dei quali il corridore è oltre che atleta anche meccanico, manager e formatore. Passato anche l'esame finale ed avuta l'approvazione della NJS il nuovo corridore potrà cominciare a partecipare alle prime gare in una apposita Newcomer league. Poi in base ai risultati ottenuti potrà passare alla lega superiore. Comunque le classifiche vengono adeguate sulla base del rendimento dei singoli atleti ogni 4 mesi.


Esistono tre raggruppamenti di classe "S"  quattro di classe "A" e due di classe "B"

La classe S1 comprende 130 corridori che vengono identificati dai pantoloncini con una striscia rossa ed una stella bianca.

La classe S2-S3 comprende 150 corridori ciascuno e sono identificati come la classe S1

La classe A1-A4 comprende rispettivamente 2400 e 2500 corridori, identificati da una striscia verde

La classe B1-B2 comprende rispettivamente 1460 e 1560 corridori, identificati con una striscia blue

Anche se i corridori di Keirin sono degli eroi nazionali,  rimangono comunque poco conosciuti all'estero, tranne per il caso di Koichi Nakano, un esperto velocista che vinse ben 10 titoli mondiali sprint dal '77 al '86 attirando molto interesse verso questo sport anche dagli altri paesi. Infatti dall'86 nei mesi di aprile e maggio si tengono i Mondiali Internazionali di Keirin dove le stelle locali sfidano i campioni internazionali in gare mozzafiato!.

Dalle olimpiadi di sidney 2000, la disciplina del Keirin è diventato sport olimpico a tutti gli effetti, con la nota curiosa che i giapponesi nn hanno mai brillato particolarmente.

-LkO-


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